
In un momento storico che vede i codici di comportamento moltiplicarsi e irrigidirsi – ci dicono come vestirci, come parlare, dove andare, cosa condividere – la vera spensieratezza trova casa nel puro e schietto divertimento.
“Divertirsi” in latino significa letteralmente “prendere una direzione inaspettata”, ed è proprio nell’inaspettato, nell’imprevisto, che germogliano i ricordi più memorabili.
Un concetto che, in modi diversi, attraversa lo zeitgeist della decade a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, dove la sete di libertà scardina il comune sentire, promulgando la bontà e la necessità di avvolgere in uno spirito bohémien la musica come l’arte e lo stile di vita, fino alla sfera sessuale.
Tra le tendenze mutuate a quel periodo fuori dal tempo, il tie & dye è forse quello che più di tutti incarna ed evoca quel preciso spirito devoto alla pratica filosofica e concreta di un amore libero e di un libero modus vivendi.
Tie & dye, tra passato e presente
E sì che le origini di questa tecnica sono in realtà antichissime, declinate secondo diverse usanze e applicazioni, dall’India all’Africa, dal Perù al Giappone: il metodo prevede di legare il tessuto e tingerlo, in modo che la legatura impedisca alla tintura di penetrare in alcune zone, creando un effetto che risulta ogni volta diverso da capo a capo.
Janis Joplin e poi John Sebastian, fino a Gigi Hadid, Justin Bieber e Beyoncé: il fascino del tie & dye ha mietuto vittime tra artisti e celebrities del passato e del presente, perché sinonimo di sfrenatezza psichedelica e di unicità al tempo stesso, qualità apprezzate tanto dagli hippie di allora quanto dai socialite di oggi.
Ecco come la moda sa farsi figura retorica e specchio di un momento storico: a un’incertezza e a una precarietà sociali e culturali sa corrispondere una tecnica dove il risultato è per sua natura inatteso, sorprendente, inaspettato, che è il suo senso e il suo pregio insieme.


Così quello che per affinità elettive era equivalente all’onda del flower power, in versione contemporanea acquisisce un’allure glamour e di tendenza, attirando l’attenzione anche di firme di prestigio e di icone della moda e dell’arte.
Indossare il tie & dye in chiave contemporanea
Con addosso un pezzo tie & dye, il mood è subito ibizenco, estivo, easy. Il trucco affinché la citazione Sixties non sia troppo marcata è indossarlo esattamente con questa attitude, magari un pezzo alla volta, con quella casualità sorniona che contraddistingue la disinvoltura di chi ha stile.
L’ironia è, del resto, l’accessorio più moderno possibile con cui accompagnare il tie & dye, che sa elevarlo a dichiarazione d’intenti irresistibilmente originale e cool.
A noi di A.N.G.E.L.O. piace passare da vie non convenzionali, quelle che traggono linfa da personalità e stili ad alto tasso di anticonformismo, che si nutrono di stimoli creativi e autenticità.
Per questo la nostra interpretazione del tie & dye è un invito alla rivisitazione del vintage senza regole, solo con un uso sapiente della tecnica e uno styling d’impronta contemporanea.
Parte del processo di legatura e di definizione del suo posizionamento è realizzata a mano, mentre la tintura viene applicata con macchine industriali d’avanguardia che danno stabilità del colore all’uso e garantiscono il minimo impatto ambientale.
Il risultato è un arcobaleno psichedelico di pezzi tutti diversi tra loro nella distribuzione del colore, come tele esclusive dotate ognuna di un suo personalissimo temperamento.
Il monito? Come nella vita, anche nello stile è solo prendendo direzioni inaspettate che ci si diverte davvero. Alla faccia delle regole.


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